vendredi 18 juin 2010
La mostra fotografica all'Istituto "Branchina" - 31 maggio/12 giugno 2010
Finalmente il nostro lavoro può essere messo in mostra.
Dal 31 maggio 2010 al 12 giugno 2010 tutti hanno potuto visitare la nostra mostra fotografica: alunni, docenti, genitori e...la stampa e i media locali hanno realizzato un servizio sul nostro partenariato Comenius dal titolo "Parlare vulcano".
COMENIUS 2009...un'esperienza indimenticabile! - COMENIUS 2009...une expérience inoubliable!
Comenius 2009…un’esperienza indimenticabile !
Nella vita si impara sempre…non si smette mai di imparare…da quando si nasce fino al termine della propria vita…qualsiasi cosa, positiva o negativa che sia ti lascia qualcosa, più o meno importante, ma che ti rende in fondo quello che realmente sei.
Nella mia vita ho imparato molto a scuola…la scuola intesa non come istituzione...perché beh...sì, ti dà una cultura che apprendi dagli insegnanti, dallo studio...ma soprattutto ti forma come persona...grazie anche alle cose che sembrano più banali: come stare a contatto con altri coetanei e insegnanti, rispettare delle regole, e tanto altro che non sto qui ad elencare…
Una esperienza che a me - e non lo dico tanto per dire - ha dato tantissimo, è stato il partenariato Comenius.
Questo progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e prevede la collaborazione di due scuole di differenti paesi europei. In questo caso le scuole sono il nostro Istituto “Pietro Branchina” di Adrano per l’Italia e il liceo “Emile Duclaux” di Aurillac, una cittadina della regione francese Auvergne, con la finalità di produrre un lavoro in comune, ma con l’obiettivo principale di aprirti mentalmente a culture diverse dalla tua...cosa che si può ottenere solo convivendo con persone abbastanza diverse da te nel modo di vivere e di pensare. Unici punti in comune? L’età e la frequenza di istituti di istruzione superiore.
Io ho avuto la fortuna - perché è stata davvero una fortuna - di recarmi due volte in Francia, e stare a contatto 24 ore su 24 con persone che parlano una lingua diversa dalla mia, abitudini e modi di pensare diversi dal mio.
Qui ho avuto non solo l’opportunità di conoscere meglio e stringere un più profondo rapporto di amicizia con i miei compagni di scuola italiani, ma soprattutto di conoscere un bel gruppo di ragazzi francesi che ha lavorato con noi, un corrispondente simpaticissimo, Jérémy, con cui mi sono trovato benissimo e con cui ho instaurato un ottimo rapporto di amicizia che mi auguro continuerà anche dopo il termine del progetto, e una famiglia che mi ha accolto davvero bene, che mi ha trattato quasi come fossi un figlio e mi ha davvero fatto sentire a casa nonostante tutte le nostre differenze di cultura, lingua, e perché no, anche di alimentazione…e per questo non smetterò mai di ringraziarli!
Qui ho conosciuto nel vero senso della parola cosa significa alzarsi prima delle 6 per andare a prendere un treno che ti porta a scuola, mangiare in una mensa, dormire in un convitto scolastico; insomma, una full immersion in un sistema di studio e di vita totalmente diverso da quello italiano.
ANTONIO
"APRIRE LA MENTE": questo l'obiettivo principale del Comenius - "OUVRIR SON ESPRIT": voilà le but fondamental de Comenius.
Un’esperienza fantastica ,che mi ha fatto crescere veramente, unica; di certo non è stata mai banale, mi ha lasciato qualcosa dentro, qualcosa di concreto, di vero.
Uno « scambio » a 360 gradi, saturo di emozioni, tutte vissute intensamente, tutte belle. “Aprire” la mente, questo l’obiettivo principale del « COMENIUS »: obiettivo raggiunto !
Trekking sull’Etna a dir poco mozzafiato,14 km intensi, con la pioggia che ha anche fatto la sua bella comparsa, e che ha reso ancor più per persone audaci raggiungere la meta.
Personalmente, quando ci sono più avversità rendo di più, ho più stimoli e riesco a fare le cose meglio. Al contrario quando tutto va via liscio, non è poi così bello: avventurarsi sull’Etna con la pioggia che ti bagna i vestiti e cercare la strada tutti assieme, è un’esperienza indicibile, non ha prezzo ! Avventura che classifico al primo posto come esperienza che ti forma, che dentro ti lascia davvero qualcosa.
I vari attimi che sono trascorsi durante quel giorno sono stati veloci, vissuti freneticamente quando la pioggia ci ha onorato della sua visita, una corsa contro il tempo, per raggiungere prima possibile l’autobus, ma la strada era ancora tanta, allora ce ne siamo fatti una ragione, marciando insieme, un unico gruppo, una sola cosa, un unico obiettivo, ma diverse abitudini, culture, modi di pensare, scherzare e vivere la giornata. La fluidità del linguaggio è sicuramente migliorata, svariati vocaboli sono entrati nella mia testa, non facilmente usciranno, ne sono sicuro perché mi sono serviti nella vita di tutti i giorni a districarmi in qualsiasi contesto, sia esso scolastico che familiare.
Vivere poi a Aurillac la vita del “Lycée” è stato eccezionale ; calati perfettamente nella parte di studenti francesi, seguendo i corsi e seguendo le loro abitudini come la mensa scolastica, passare la notte nei dormitori liceali condividendo la stanza con i ragazzi stessi del liceo.
Il Comenius : tante differenze ma un solo gruppo, che si sforza di amalgamarsi, giorno dopo giorno, per vivere al massimo ogni attimo di questa esperienza elettrizzante!
CARMELO
OGNI MONDO E' PAESE !
22 SETTEMBRE 2009
Caro diario...è Claudia che ti scrive!!! Volevo parlarti e raccontarti di una mia nuova esperienza che credo resterà indelebile dentro di me !! Ti spiego: durante l’ anno scolastico 2007-2008, nel mese di ottobre, il mio prof di lingua francese DILILLO, ci ha parlato di un progetto chiamato”COMENIUS”…IO fin dall’inizio ho accettato di partecipare insieme ad altri due miei compagni di classe: PIERA & VINCENZO... Questo progetto consiste in uno scambio tra ragazzi francesi e italiani; lo scopo è innanzitutto imparare meglio la lingua visto che frequentiamo un istituto per il turismo, e in secondo luogo socializzare e scambiarci le nostre diverse culture, tradizioni e abitudini; cosa piuttosto difficile a mio parere… Quando ho accettato non credevo di andare fino in fondo, perché pensavo che col tempo avrei cambiato idea… e invece eccomi qua. Il primo scambio è avvenuto nel febbraio del 2009 e purtroppo io non c’ero perchè il prof ha deciso che sarei dovuta partire per il secondo scambio, quindi non so come sia stato perché non l’ho vissuto personalmente bensì tramite i racconti di chi ci è andato... i partner francesi invece sono venuti in Sicilia ad aprile e purtroppo anche quella volta non ho avuto la fortuna di passare molto tempo con loro, solo mezza giornata, visto che il giorno dopo il loro arrivo sarei dovuta partire in gita con la mia classe… Ma andiamo avanti!!! Il tanto atteso mese di settembre è arrivato.. atteso perché saremmo dovuti partire per
CLAUDIA
Una lucertola per amica! - Notre ami le lézard!
Bla Bla...
Allora.. Comincio col dire che venire in Francia è sempre stato un mio sogno, quindi questa esperienza è per me qualcosa di sicuramente positivo ... Pertanto, questo scambio è stato per me molto bello!
Appena arrivata sono subito andata a casa della mia corrispondente, Coralie.. Mi sentivo spaesata, inizialmente a disagio.. Ma è normale sentirsi così quando non si è a casa propria, soprattutto se si è, per la prima volta, così distanti e bisogna adattarsi in qualche modo a delle nuove abitudini… Ma dopo qualche giorno mi ero già ambientata.. E la lontananza, la mancanza dei miei familiari si faceva sentire solamente la sera quando, prima di riuscire a prendere sonno, facevo un giro immenso fra i miei pensieri.. tra i quali appunto, c’erano anche i miei genitori e il mio fratellino...
Se devo essere sincera, quando ho saputo di essere in “coppia” con Coralie, pensavo che non saremmo facilmente entrate in confidenza, che avremmo parlato poco, che mi sarei annoiata.. Ma mi sono subito ricreduta quando ho scoperto che io e Coco abbiamo molto in comune, anche se non tutto, questo è ovvio! ... Quindi mi sono sentita un po’ stupida, e un po’ in colpa, per aver pensato quelle cose...
Hmm... Qualcosa che mi ha colpito? Sì! Le lucertoleeeeeeee! ... Non ne voglio sentire più parlare!! Ne avrò disegnate 5 o 6 e ne devo disegnare ancora. E va bene.. come non detto.. altre due lucertole!
A proposito, sapete come è nata l’idea delle lucertole che commentano i cartelloni? E’ un’idea che ci è venuta in Sicilia durante il secondo scambio, quello di aprile 2009. Visitando una splendida isola al largo di Acitrezza, chiamata Isola Lachea (cioè “piatta”), una delle interessanti informazioni che la guida ci ha fornito, ci ha colpiti particolarmente. Sembra che la lucertola che vive su quest’isola abbia una singolare caratteristica: per alcuni mesi all’anno, nel periodo primaverile, le compare una macchia rossa sul collo. La guida ci ha spiegato che, da analisi approfondite in laboratorio, si è scoperto che degli acari si annidano in quella parte dell’anno sul collo delle lucertole, conferendo loro questa davvero strana e curiosa particolarità!
ANNA